GEOGRAFIE TRANSUMANTI
Esperienza di esplorazione e rappresentazione territoriale
nella Sardegna Prenuragica
Workshop a cura del LAC Laboratorio di Arti Civiche per il progetto formativo LA TELA DI ARACNE – una rete di creatività e innovazione, a cura dell'associazione malik - in collaborazione con la Società Cooperativa Alternatura, finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Gioventù e dall’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani – ANCI, mediante il “Fondo per le Politiche Giovanili” e cofinanziato e realizzato dalle Unioni dei Comuni della Barbagia e del Gerrei (Gavoi, Lodine, Ollolai, Olzai, Oniferi, Ovodda, Sarule, Tiana).
CONTENUTI E OBIETTIVI Il laboratorio intende attivare un percorso di conoscenza e rappresentazione del territorio attraverso un lavoro collettivo capace di mettere a frutto le attitudini individuali. Si intende esplorare il territorio a piedi, seguendo i segni delle pietre megalitiche, i sentieri e le rotte delle transumanze dei pastori, fermandosi a parlare con chi abita oggi questi spazi, per l'ascolto delle memorie e delle attuali urgenze economiche e sociali.
L’obiettivo è conoscere e riportare alla coscienza collettiva la grande importanza delle opere di architettura arcaica. I grandi nuraghi e le tombe dei giganti, ma anche e soprattutto riconoscere il ruolo territoriale delle piccole opere prenuragiche, come i dolmen e i menhir che un tempo descrivevano il territorio e indicavano la via, come i moderni cartelli stradali. Il fine è quello di rappresentare e cartografare l’esperienza diretta del territorio attraverso l’uso di nuovi strumenti comunicativi messi a disposizione dai linguaggi dell’arte contemporanea
DOCENTI - Francesco Careri, Barbara Dovarch e Maria Rocco del Laboratorio di Arti Civiche
DATE E LUOGHI - Il lavoro si articola in due momenti principali: l’esplorazione e la rappresentazione
Dopo una breve fase introduttiva di presentazione del laboratorio nelle giornate del 02 - 03 - 04 novembre si prevede di svolgere la fase di esplorazione: studio della cartografia per compiere un itinerario a piedi. A questa fase seguirà una breve lezione sul camminare inteso come pratica estetica, a cui seguirà la fase dell’esperienza diretta.
La seconda fase prevede che nelle giornate del 23- 24 -25 novembre ci si occupi di dare vita ad una rappresentazione collettiva ma unitaria. Si arriverà alla realizzazione di un lavoro che potrà prendere diverse forme, in base all’esperienza vissuta, alle tracce raccolte ed alle capacità a disposizione. La rappresentazione potrà essere una cartografia che intreccia elementi attuali ad elementi tradizionali come per esempio una mappa realizzata in pane, tessuta in un tappeto, scolpita in una pietra, ma anche un racconto, un video, una raccolta di oggetti, una performance di memorie, un canto, una o più installazioni nei luoghi attraversati
La sede operativa per la realizzazione delle attività sarà presso la Sala consiliare del Comune di Olzai, in Via V. Emanuele ma si svolgerà nei territori limitrofi della Barbagia Mandrolisai
REQUISITI DI PARTECIPAZIONE - Il laboratorio è rivolto a giovani di età compresa tra 18-30 anni ai quali si richiede desiderio di camminare, di perdersi e di incontrare l’altro, attitudine all’ascolto, alla ricerca e alla creatività collettiva. E' importante che ognuno abbia degli strumenti con cui registrare l’esperienza: macchina fotografica, videocamera, registratore, block notes, quaderno per schizzi, mappe …
Sono consigliabili uno zainetto, acqua, scarpe resistenti e vestiti per andare in campagna, tenda per possibile pernottamento all'aperto durante l'escursione
È previsto un massimo di 15 partecipanti che presenteranno domanda di iscrizione insieme a una lettera di motivazione, che costituirà il criterio unico di ammissione
ISCRIZIONI CONTATTI E REFERENTI
Per iscriversi è necessario scaricare dal sito www.associazionemalik.it la domanda di partecipazione, compilarla in tutte le sue parti e inviarla all'apposito indirizzo email laboratori@associazionemalik.it inserendo in oggetto il titolo del laboratorio scelto
Per informazioni contattare la tutor del workshop Tiziana Martucci al numero +39 3421310606
INFORMAZIONI GENERALI - Gli orari definitivi verranno comunicati all'atto della conferma di avvenuta iscrizione. Il laboratorio é gratuito. I partecipanti selezionati dovranno versare una cauzione di 50,00 €, che verrà restituita al termine del workshop, esclusivamente a coloro che avranno frequentato tutte le attività in maniera continuativa. Agli stessi verrà rilasciato un attestato di partecipazione con il riconoscimento dei crediti formativi
Sono previste convenzioni per vitto e alloggio presso strutture selezionate
Eventuali costi di vitto e/o alloggio sono a carico dei partecipanti
Con l’inscrizione al laboratorio i partecipanti autorizzano l’Associazione Malik all'uso delle immagini per fini istituzionali o espositivi. In caso di mostra fotografica le copie esposte entreranno a far parte dell’archivio fotografico dell'associazione
18/10/12
30/06/12
MAAC - MASTER ARTI ARCHITETTURA CITTA'
ECCO IL NUOVO MASTER!! ISCRIVITI QUI
MASTER ARTI ARCHITETTURA CITTA'
DIRETTORE Francesco Careri
CONSIGLIO DEL CORSO Giovanni Caudo, Marcelo Danza, Nick Dines, Peter Lang, Giovanni Longobardi, Luca Montuori, Giorgio Piccinato, Enrica Rigo, German Valenzuela.
TUTOR Azzurra Muzzonigro, Maria Rocco (LAC_Laboratorio di Arti Civiche)
SEGRETERIA: Francesca Porcari telefono 06 57339608 fax 06 57339649 email porcari@uniroma3.it
We are envisaging a professional figure able to fit between the public policies and responses from the bottom, capable of facing the speed of the current urban phenomena using new operational tools and to contaminate different kind of knowledge.
A figure that stands across arts and architecture, intelligent and conscious in using different languages, eager to explore territories and inhabit places, ready to invent new clients, careful to listen and participate in their projects, poetic in transforming spaces and firm in communicating and pursuing consistently its aspirations.
The City module tells about a contested and fragmented city, often far from the rules of the formal city, made of bubbles and non-communicating fluxes, but also of houses and transforming neighborhoods, of condominiums in which new dwelling practices are experimented, communities capable to take hold of their destiny and transform their spaces, mestizo cultures that have changed the use and meanings of many public areas, of citizens who fight for a new right to the city.
The objective is to critically observe that urbanism that is unable to adapt to the continuous transformation of the city and to provide tools through national and international examples that experiment new approaches of intervention.
The Arts module provides tools and knowledge to tackle different forms of reading and intervention in public space. It is required to work directly with artists through workshops Street Art, Photography, Urban Gardens, Architectures in scale 1:1, Performance and works conducted together with art workshops of intercultural mediation. There are moments of exchange with international artists visiting MACRO MAXXI, MAAM and the foreign academies in Rome.
The Architecture module offers to young artists and architects a first opportunity to experiment in building a collective artifact in the heart of the city today. It takes place simultaneously in Rome, Talca and Montevideo and is structured through a first urban exploration, the realization of an architectural artifact in scale 1:1, a post-production and exhibition of the work.
The final phase of the course is dedicated to the development of a thesis agreed with the tutor, choosing between two modes:
- a work to be carried out on site
-a research project that corresponds to a real European or International call, capable of supporting the student to build a professional framework in the direction of their cultural interests.
MASTER ARTI ARCHITETTURA CITTA'
DIRETTORE Francesco Careri
CONSIGLIO DEL CORSO Giovanni Caudo, Marcelo Danza, Nick Dines, Peter Lang, Giovanni Longobardi, Luca Montuori, Giorgio Piccinato, Enrica Rigo, German Valenzuela.
TUTOR Azzurra Muzzonigro, Maria Rocco (LAC_Laboratorio di Arti Civiche)
SEGRETERIA: Francesca Porcari telefono 06 57339608 fax 06 57339649 email porcari@uniroma3.it
We are envisaging a professional figure able to fit between the public policies and responses from the bottom, capable of facing the speed of the current urban phenomena using new operational tools and to contaminate different kind of knowledge.
A figure that stands across arts and architecture, intelligent and conscious in using different languages, eager to explore territories and inhabit places, ready to invent new clients, careful to listen and participate in their projects, poetic in transforming spaces and firm in communicating and pursuing consistently its aspirations.
The City module tells about a contested and fragmented city, often far from the rules of the formal city, made of bubbles and non-communicating fluxes, but also of houses and transforming neighborhoods, of condominiums in which new dwelling practices are experimented, communities capable to take hold of their destiny and transform their spaces, mestizo cultures that have changed the use and meanings of many public areas, of citizens who fight for a new right to the city.
The objective is to critically observe that urbanism that is unable to adapt to the continuous transformation of the city and to provide tools through national and international examples that experiment new approaches of intervention.
The Arts module provides tools and knowledge to tackle different forms of reading and intervention in public space. It is required to work directly with artists through workshops Street Art, Photography, Urban Gardens, Architectures in scale 1:1, Performance and works conducted together with art workshops of intercultural mediation. There are moments of exchange with international artists visiting MACRO MAXXI, MAAM and the foreign academies in Rome.
The Architecture module offers to young artists and architects a first opportunity to experiment in building a collective artifact in the heart of the city today. It takes place simultaneously in Rome, Talca and Montevideo and is structured through a first urban exploration, the realization of an architectural artifact in scale 1:1, a post-production and exhibition of the work.
The final phase of the course is dedicated to the development of a thesis agreed with the tutor, choosing between two modes:
- a work to be carried out on site
-a research project that corresponds to a real European or International call, capable of supporting the student to build a professional framework in the direction of their cultural interests.
LA BARCA PER IL PORTO FLUVIALE di Azzurra Muzzonigro
Storia di una sineddoche urbana e una nuova idea di
piazza.
di Azzurra
Muzzonigro (LAC)
Questa storia inizia qualche mese fa, a
Roma, anche se l’incontro che l’ha generata era gia’ nell’aria da un po’.
Quando Giorgio ci ha proposto di fare il SummerLab con il Development Planning
Unit di Londra (DPU) al Porto Fluviale noi del Laboratorio Arti Civiche (LAC)
nutrivamo qualche dubbio. Principalmente perche’ con il Porto non e’ che
avessimo una relazione consolidata e non ci sentivamo sicuri nel fare da
ciceroni in un rapporto appena iniziato.
Questa e’ la storia di una giornata di vento
in poppa iniziata con un fil di vento.
prima del film SAUDE! all’Ambasciata del Brasile a Roma
SAUDE!
Metropoliz a São Francisco
Panel discussion su uno scambio fra insediamenti informali a Roma e São Paulo
Martedì 3 luglio 2012 ore 16.00 – 19.00
Presso l’Ambasciata del Brasile a Roma, Piazza Navona 10, Roma
Con il patrocinio dell’ Ambasciata del Brasile in Italia.
Il tema della panel discussion è l'esperienza internazionale di scambio fra insediamenti informali tra Roma e São Paulo. L’obiettivo del progetto São Paulo Calling è il confronto degli insediamenti informali di sei città del mondo con sei favelas di São Paulo. Il progetto crea l’opportunità di aprire un dibattito internazionale sulle politiche che governano tali spazi nelle città contemporanee di tutto il mondo. Gli insediamenti informali sono ormai una parte fondamentale delle nostre città, che cresce più velocemente della capacità delle amministrazioni pubbliche di prevederne lo sviluppo.
Proiezione del video-diario SAUDE! di Issu Production (Laura Cionci, Azzurra Muzzonigro, Daniele Zacchi)
Metropoliz a São Francisco
Panel discussion su uno scambio fra insediamenti informali a Roma e São Paulo
Martedì 3 luglio 2012 ore 16.00 – 19.00
Presso l’Ambasciata del Brasile a Roma, Piazza Navona 10, Roma
Con il patrocinio dell’ Ambasciata del Brasile in Italia.
Il tema della panel discussion è l'esperienza internazionale di scambio fra insediamenti informali tra Roma e São Paulo. L’obiettivo del progetto São Paulo Calling è il confronto degli insediamenti informali di sei città del mondo con sei favelas di São Paulo. Il progetto crea l’opportunità di aprire un dibattito internazionale sulle politiche che governano tali spazi nelle città contemporanee di tutto il mondo. Gli insediamenti informali sono ormai una parte fondamentale delle nostre città, che cresce più velocemente della capacità delle amministrazioni pubbliche di prevederne lo sviluppo.
Proiezione del video-diario SAUDE! di Issu Production (Laura Cionci, Azzurra Muzzonigro, Daniele Zacchi)
on walking and cooking - Conference at DPU London
Francesco Careri and Giorgio Talocci will be talking of two recent experiences the research group LAC_Laboratorio Arti Civiche has undertaken in Brazil.
The first one in São Paulo, as part of the exhibition São Paulo Calling organised by the State Housing Secretary along with the italian architect and urbanist Stefano Boeri, and developed with Azzurra Muzzonigro (LAC), Laura Cionci and Daniele Zacchi.
The second one framed inside the event Corpocidade, organised in Salvador de Bahia by Paola Berenstein Jacques, author of The Aesthetics of the Favela, developped with Maria Rocco (LAC).
With the relentless transformation of such huge brazilian cities as background, the tale of these two experiences will be the occasion for debating possible alternative ways of interaction with informal communities and for questioning the growing interest of the world of star architects for the realm of informality and informal urbanisms.
27 June 2012 17:00 - 19:00
Room 101, DPU building, 34 Tavistock Square, London
The first one in São Paulo, as part of the exhibition São Paulo Calling organised by the State Housing Secretary along with the italian architect and urbanist Stefano Boeri, and developed with Azzurra Muzzonigro (LAC), Laura Cionci and Daniele Zacchi.
The second one framed inside the event Corpocidade, organised in Salvador de Bahia by Paola Berenstein Jacques, author of The Aesthetics of the Favela, developped with Maria Rocco (LAC).
With the relentless transformation of such huge brazilian cities as background, the tale of these two experiences will be the occasion for debating possible alternative ways of interaction with informal communities and for questioning the growing interest of the world of star architects for the realm of informality and informal urbanisms.
27 June 2012 17:00 - 19:00
Room 101, DPU building, 34 Tavistock Square, London
23/06/12
LAC@NUNC
il lac si racconta e si confronta con una festa lunedi 25 al mattatoio
se vi volete unire a noi ne saremmo felici
vi aspettiamo
LAC@NUNC
Una giornata di studi ricerche progetti lavori del LAC_Laboratorio Arti Civiche
E di presentazione del nuovo MASTER ARTI ARCHITETTURA E CITTA’
Lunedì 25 giugno 2012, ex mattatoio padiglione 15C
(Ingresso largo G.B. Marzi - vigili urbani)
La mattina dalle 10.00:
SLUM UPGRADING_nairobi > giulia lucherini
ON STAGE_cinema palazzo – roma > valentina milan
CASETTA VERDE_parco cavallo pazzo – roma > ilaria vasdeki - saba camilletti
JAILSESSION_rebibbia – roma > natalia agati / olimpia fiorentino /serena olcuire
COSTRUYENDO EL PUEBLITO_cordoba > arianna giacomini
IMPROVISING FROM AN INTERNET POINT: la costruzione dell’immaginario villero_buenos aires > matteo locci
il pomeriggio dalle 14.00:
CORPOCIDADE _ salvador de bahia > maria rocco - giorgio talocci
SAUDE!_favela são francisco - são paulo > azzurra muzzonigro - daniele zacchi - laura cionci
UNA LOCA GEOGRAFIA_talca > francesco careri
MEDELLIN ILLUSTRADA_medellin > emanuele caporrella - alejandra higuita montenegro
la sera dalle 20.00:
dpuSUMMERLAB 2012 _ roma > giorgio talocci
reCYCLE/ecoweek _ roma > hector silva peralta - emanuela di felice – fulvio ferrari
SARSAN_tor sapienza roma > adriana goni mazzitelli - rosita jijon
MAAC_MASTER ARTI ARCHITETTURA CITTA’ _ francesco careri -
dalle 22.00
APERITIVO E DJ SET
leroy
12/06/12
intevista a me e matteo locci a montevideo
ecco il video dell' intervista
che ci hanno fatto a montevideo in aprile
per il progetto artistico http://thecollectiveeye.org/
sul tema del lavorare in collettivo
su stalker, savorengo ker, il lac
che ci hanno fatto a montevideo in aprile
per il progetto artistico http://thecollectiveeye.org/
sul tema del lavorare in collettivo
su stalker, savorengo ker, il lac
18/05/12
LA CITTA' METICCIA alla Biennale dello Spazio Pubblico di Roma 2011
LA CITTÀ METICCIA
SESSIONE TEMATICA DELLA
BIENNALE DELLO SPAZIO PUBBLICO
PROMOSSA DA INU - ISTITUTO
NAZIONALE DI URBANISTICA
SABATO 14 MAGGIO, ORE
9,30 – AULA F
Ex Mattatoio di Tesaccio, Facoltà di Architettura di Roma Tre
Il tema di questa sessione è quello delle occupazioni a
scopo abitativo, osservate non solo come efficaci risposte al problema della casa,
ma come interessanti laboratori di spazi pubblici interculturali. Da diversi
anni nelle occupazioni la popolazione di origine straniera ha superato quella
di origine italiana, ed è lì che si sta sperimentando la città meticcia abitata da popoli provenienti dai cinque continenti.
Sono realtà che spesso hanno molto da insegnare al resto della città per quanto
riguarda le contaminazioni tra le diverse culture e che recentemente sono state
capaci anche di includere comunità di Rom altrimenti destinate a vivere in baraccopoli
o in campi fuori dalla città. Le occupazioni, quindi, lette come condomini interculturali dove oltre alle
case esistono cortili, giardini, spazi di soglia, spazi comuni ormai estinti nel resto della città. Ma le occupazioni
anche come luoghi dove la città ha difficoltà ad entrare e da cui è
problematico uscire, enclave le cui mura
diventano a volte barriere fisiche insormontabili come i muri dei pregiudizi
che le circondano. Sono tante le domande che maturano: Che tipi di spazio
pubblico si producono nelle occupazioni? Che ricchezza potrebbero offrire ai
quartieri intorno? Come vivono gli occupanti gli spazi pubblici della città?
Come rendere permeabili i confini e contaminare il dentro con il fuori e
viceversa? Come può entrare la città preservando le caratteristiche di città altra di questi luoghi?
Ne discutono gli abitanti di tre occupazioni - Metropoliz, Tempesta
e Porto Fluviale – insieme a Pidgin City, gruppo di ricerca attivato dal
Dipartimento di Studi Urbani di Roma Tre, con ricercatori di diverse Università.
10/05/12
RI-CREATIVO FESTA FINE WORKSHOP
Siamo lieti di invitarvi sabato 12 Maggio alle ore 12:30 presso la Facoltà di Architettura dell'Università di Roma3 in occasione della chiusura dei lavori del Workshop Ri-Creativo, promosso dal LAC (laboratorio arti civiche) e dalla Caritas Diocesana di Roma. Un'esperienza nuova all'interno del mondo universitario, un gruppo di studenti provenienti da architettura ed ingegneria hanno sviluppato sotto l'impulso del prof. Francesco Careri e dell'Ing. Fulvio Ferrari nuove strategie per il riciclo dei materiali, una prova sul campo per dimostrare che l'autocostruzione è una soluzione possibile all'emergenza casa, dove abitanti, in questo caso
studenti, insieme ad ingegneri ed architetti hanno studiato nuove forme del costruire, destinate a future coopertaive di abitanti.
La grande aderenza da parte degli studenti ai principi del riuso dei materiali e del problema dell'emergenza casa, evidenzia l'attualità di queste tematiche, aprendo nuovi orizzonti alla loro interazione, alla
progettazione su varie scale, dimostrando che esistono soluzioni possibili alla crescente richiesta di alloggi, se ricerca e volontà si uniscono con la creatività e la sperimentazione.
08/05/12
video talca
video dell'acquisto della tenda gitana su vimeo http://vimeo.com/40551284
video manuel aravena http://vimeo.com/39669004
video bernardita zuniga http://vimeo.com/39710604
20/04/12
Talca, o una loca geografia
Exposición “Talca, una loca geografía”.
Mañana viernes 20 de abril a partir de las 17.30 horas, en el Campus Lircay de la Universidad de Talca, en el sector ubicado entre el gimnasio y la carretera, al interior de una carpa gitana se realizará el cierre del Workshop “Arte Cívica” organizado por la Escuela de Arquitectura de la Universidad de Talca. El workshop ha sido dirigido por el arquitecto Francesco Careri, profesor invitado por el Ministerio de Educación de Chile, proveniente de la Universidad Roma Tre , Italia y los profesores de nuestra Universidad, Germán Valenzuela y Carlos Candia.
La actividad se enmarca en el curso de Investigación 5, dentro del cual 60 estudiantes rodearon la ciudad de Talca caminando a través de sus márgenes e intentando descubrir y graficar esa desconocida geografía. La instalación está integrada por mapas y videos que dan cuenta de los conflictos y aspiraciones de la ciudadanía que habita en el margen de Talca.
Informaciones:
Web: http://talca.org/cursos/investigacion/ (sitio en construcción)
Fono asistente escuela, Roxana Pérez: 071-201762
Fono Profesor Francesco Careri: 09-73620826
02/04/12
SABORENGI CHARA'
Talca (Chile), 31 marzo 2012
Oggi sono andato al campamento gitano e mi sono comprato una tenda, di quelle grandi, che in Europa non si vedono più da decenni: 5 metri per 5, alta 3 e con intorno teli a strisce colorate che si alzano e abbassano a seconda del sole, dell’aria e degli sguardi che si vogliono fare entrare. È la tenda in cui fin’ora avevano vissuto Pancho e Reina due gitani molto simpatici e ospitali, che ora che i figli sono andati via di casa, hanno preso una tenda più piccola e più maneggevole. Dopo l’acquisto abbiamo festeggiato nella loro tenda con una pasta al sugo italiana e un cafava gitano fatto con nescafè. Si sono fermati per pranzo anche gli studenti venuti per imparare a montarla, smontarla e impacchettarla, perché la tenda sarà il contenitore della mostra in cui racconteremo la nostra erranza di due giorni intorno a Talca.
Oggi sono andato al campamento gitano e mi sono comprato una tenda, di quelle grandi, che in Europa non si vedono più da decenni: 5 metri per 5, alta 3 e con intorno teli a strisce colorate che si alzano e abbassano a seconda del sole, dell’aria e degli sguardi che si vogliono fare entrare. È la tenda in cui fin’ora avevano vissuto Pancho e Reina due gitani molto simpatici e ospitali, che ora che i figli sono andati via di casa, hanno preso una tenda più piccola e più maneggevole. Dopo l’acquisto abbiamo festeggiato nella loro tenda con una pasta al sugo italiana e un cafava gitano fatto con nescafè. Si sono fermati per pranzo anche gli studenti venuti per imparare a montarla, smontarla e impacchettarla, perché la tenda sarà il contenitore della mostra in cui racconteremo la nostra erranza di due giorni intorno a Talca.
29/03/12
clandestino chi?
Clandestino chi?
di Francesco Careri
in corso di pubblicazione nella rivista
Opere 30_Città Clandestine
Santiago del Cile, 9 marzo 2012.
Sono a la Facultad de Arquitectura y Urbanismo de la Universidad de Chile. Tra le immagini che mostro alla conferenza c’è quella presa da Google Earth, del Campo Rom di Castel Romano a Roma. Fa sempre un grande effetto, ricorda quella di Auschwitz presa dagli aerei alleati. È l’immagine archetipa del “campo”, con i padiglioni tutti in fila e le vite ridotte a numeri.
Lapide realizzata dallo scultore Samuel Ramon nel 1972
contenente le parole di Salvador Allende
pronunciate in occasione dell'inaugurazione
dell'edificio UNCTAD III. L'opera è desaparecida.
|
di Francesco Careri
in corso di pubblicazione nella rivista
Opere 30_Città Clandestine
Santiago del Cile, 9 marzo 2012.
Sono a la Facultad de Arquitectura y Urbanismo de la Universidad de Chile. Tra le immagini che mostro alla conferenza c’è quella presa da Google Earth, del Campo Rom di Castel Romano a Roma. Fa sempre un grande effetto, ricorda quella di Auschwitz presa dagli aerei alleati. È l’immagine archetipa del “campo”, con i padiglioni tutti in fila e le vite ridotte a numeri.
22/02/12
autodialogo su metropoliz
Autodialogo su Metropoliz
di Francesco Careri
(scritto per il libro "space Metropoliz" in corso di pubblicazione)
D: dopo l‘esperienza di Savorengo Ker mi sembra che siano cambiate molte cose. Com’è avvenuto il passaggio da Casilino 900 al Metropoliz?
R: si sono cambiate molte cose, direi che l’intero quadro è cambiato. La prima è Stalker, non abbiamo mai detto che sia finito ma che è entrato in una fase di riflessione, come si dice tra fidanzati. La seconda è che il Casilino 900 è stato sgomberato e quindi seppure con molte persone abbiamo mantenuto ottimi rapporti, non c’era più il campo e non aveva senso lavorare con loro dentro ai nuovi campi in cui li avevano rinchiusi. La terza è stata la sfiducia nelle istituzioni, visto com’era andata al Casilino, non ci sembrava più il caso di avanzare proposte alle istituzioni, né loro sembravano interessate a riceverne. E nel frattempo era nato Metropoliz, una realtà nuova che andava in una nuova direzione, verso l’inclusione dei Rom in una “città meticcia”, insomma un’esperienza da seguire, magari cercando di non ripetere alcuni errori compiuti al Casilino. Anche perché dopo che Savorengo era stata bruciata, la nostra idea era di costruire un condominio meticcio in autocostruzione, fare un salto di scala e non più per soli Rom. A Metropoliz questo stava già succedendo e ci è sembrato più interessante seguirne il processo che ricrearlo da zero.
di Francesco Careri
(scritto per il libro "space Metropoliz" in corso di pubblicazione)
D: dopo l‘esperienza di Savorengo Ker mi sembra che siano cambiate molte cose. Com’è avvenuto il passaggio da Casilino 900 al Metropoliz?
R: si sono cambiate molte cose, direi che l’intero quadro è cambiato. La prima è Stalker, non abbiamo mai detto che sia finito ma che è entrato in una fase di riflessione, come si dice tra fidanzati. La seconda è che il Casilino 900 è stato sgomberato e quindi seppure con molte persone abbiamo mantenuto ottimi rapporti, non c’era più il campo e non aveva senso lavorare con loro dentro ai nuovi campi in cui li avevano rinchiusi. La terza è stata la sfiducia nelle istituzioni, visto com’era andata al Casilino, non ci sembrava più il caso di avanzare proposte alle istituzioni, né loro sembravano interessate a riceverne. E nel frattempo era nato Metropoliz, una realtà nuova che andava in una nuova direzione, verso l’inclusione dei Rom in una “città meticcia”, insomma un’esperienza da seguire, magari cercando di non ripetere alcuni errori compiuti al Casilino. Anche perché dopo che Savorengo era stata bruciata, la nostra idea era di costruire un condominio meticcio in autocostruzione, fare un salto di scala e non più per soli Rom. A Metropoliz questo stava già succedendo e ci è sembrato più interessante seguirne il processo che ricrearlo da zero.
08/02/12
è uscito l' O di Roma
di Tommaso Giartosio
Seguire una forma, «come un poeta cerca una rima». Così nasce una strana scommessa: viaggiare a piedi attorno alla propria città lungo una circonferenza perfetta, attraversando palazzi, caserme, musei, discariche, campi da calcio, cimiteri, binari, fiumi, e bussando a tutte le porte pur di non scostarsi di un metro dalla propria rotta. Il cerchio magico si anima di presenze antiche e moderne. Accanto a Rilke, Borges e Leopardi troviamo seminaristi scettici e suore anarchiche, poliziotte sospettose e carabinieri incantevoli, geometri appassionati e operai noir. E lo scrittore-viaggiatore, che cerca di capire il suo viaggio e la sua scrittura: «La verità è che la mia O è l'unica O che ho».
07/02/12
CAMINADA SAO FRANCISCO, BRAZIL 29-01-2012
Caminada São Francisco
di Francesco Careri
scritto in occasione della Jornada da Habitação
per la mostra “São Paolo Calling” blog on field
english text below
“Hospital! Hospital!” e poi “Labirinto! Labirinto!” Sono questi di due slogan che ci guidano. Li gridano gioiosamente i bambini in testa a una lunga sfilata di persone vestite di magliette bianche con cuori rossi dipinti a mano, sotto un sole impietoso tra le salite e le discese di Sao Francisco. A sfilare è a Comunidade de São Francisco, una “favela” di 35.000 persone a nord est di São Paolo che la Sehab - Secreteria Municipal de Habitação sta trasformando in “città”. È la prima Jornada da Habitação della mostra “São Paolo Calling” a cura di Stefano Boeri che nei prossimi mesi porterà altre giornate come questa in diverse zone della città.
di Francesco Careri
scritto in occasione della Jornada da Habitação
per la mostra “São Paolo Calling” blog on field
english text below
“Hospital! Hospital!” e poi “Labirinto! Labirinto!” Sono questi di due slogan che ci guidano. Li gridano gioiosamente i bambini in testa a una lunga sfilata di persone vestite di magliette bianche con cuori rossi dipinti a mano, sotto un sole impietoso tra le salite e le discese di Sao Francisco. A sfilare è a Comunidade de São Francisco, una “favela” di 35.000 persone a nord est di São Paolo che la Sehab - Secreteria Municipal de Habitação sta trasformando in “città”. È la prima Jornada da Habitação della mostra “São Paolo Calling” a cura di Stefano Boeri che nei prossimi mesi porterà altre giornate come questa in diverse zone della città.
16/01/12
Labyrinthes Pidgin a Metz
Conférences Labyrinthes Pidgin - Stalker
CENTRE POMPIDOU DE METZ
Autour de l'expo Erre, Variations Labyrinthiques, Francesco Careri, viendra présenter sa pratique. « Les labyrinthes les plus intéressants sont ceux qui n’ont pas de solution mais contiennent seulement des erreurs, pas de clés pour en sortir, pas de carte pour s’orienter, pas de langage pour demander des indications aux habitants. » Francesco Careri.
02/01/12
Una città a Parte. L'apartheid dei Rom in Italia
Una città a Parte. L'apartheid dei Rom in Italia
di Francesco Careri
(introduzione all'inserto speciale L'abitare dei Rom e dei Sinti, de “Urbanistica Informazioni” n° 238, 2011, pp. 23-25)
In Italia esiste un apartheid strisciante (1), una città a parte che si prepara per quei 35.000 Rom e Sinti che da decenni vivono nei campi - gli altri 90.000 per fortuna vivono in case – con densità da tendopoli d’emergenza, lontani dai servizi primari, controllati da guardiania armata e telecamere a circuito chiuso, con orari di ingresso e di uscita, tesserino con foto e codice a barre, reti di recinzione tutto intorno. Sono un frammento di quell’universo dei campi e delle riserve, che con numeri ancora più esorbitanti abitano il nostro pianeta e su cui è stata prodotta una notevole letteratura: zone definitivamente temporanee dove abita l’umanità in eccesso (2), che si aprono quando lo stato di eccezione diventa regola (3), zone di sospensione (4) in una sorta di transitorietà congelata (5), e che producono sindromi di dipendenza e vite sotto trasfusione (6) città appoggiate per terra (7), città nude (8) abitate da cittadini senza diritti di cittadinanza e quindi senza città, o meglio con una città a parte, separata, tutta per loro, solo per loro.
di Francesco Careri
(introduzione all'inserto speciale L'abitare dei Rom e dei Sinti, de “Urbanistica Informazioni” n° 238, 2011, pp. 23-25)
In Italia esiste un apartheid strisciante (1), una città a parte che si prepara per quei 35.000 Rom e Sinti che da decenni vivono nei campi - gli altri 90.000 per fortuna vivono in case – con densità da tendopoli d’emergenza, lontani dai servizi primari, controllati da guardiania armata e telecamere a circuito chiuso, con orari di ingresso e di uscita, tesserino con foto e codice a barre, reti di recinzione tutto intorno. Sono un frammento di quell’universo dei campi e delle riserve, che con numeri ancora più esorbitanti abitano il nostro pianeta e su cui è stata prodotta una notevole letteratura: zone definitivamente temporanee dove abita l’umanità in eccesso (2), che si aprono quando lo stato di eccezione diventa regola (3), zone di sospensione (4) in una sorta di transitorietà congelata (5), e che producono sindromi di dipendenza e vite sotto trasfusione (6) città appoggiate per terra (7), città nude (8) abitate da cittadini senza diritti di cittadinanza e quindi senza città, o meglio con una città a parte, separata, tutta per loro, solo per loro.
Roma, il risveglio meticcio della citta informale
di Francesco Careri
(articolo scritto per il catalgo della mosta "Sao Paolo Calling", gennaio 2011, in corso di pubblicazione)
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