19/09/17

STALKER / ON : CAMPUS ROM

a cura di Francesco Careri e Lorenzo Romito 
Autodialogo a proposito dell’esperienza condivisa con alcune comunità Rom di Roma insieme a Giulia Fiocca, Aldo Innocenzi, Azzurra Muzzonigro, Camilla Sanguinetti, Ilaria Vasdeki, Giacomo Zanelli e moltissimi altri gagè attratti dal mondo dei Rom
Prefazione di Leonardo Piasere, Postfazione di Piero Vereni

ecco l'introduzione:

di Francesco Careri e Lorenzo Romito

Questo libro raccoglie in forma di autodialogo, ovvero di risposte collettive a domande che avremmo voluto ci fossero state fatte, il racconto del lento processo di avvicinamento alluniverso dei Rom da parte di Stalker/On tra il 1999 e il 2008, proseguito, dopo la crisi e la crasi di Stalker/On avvenuta proprio sul campo di battaglia tra istituzioni e rom, con i percorsi di formazione universitaria e di consapevolezza civile realizzati dal LAC, Laboratorio di Arti Civiche e da PrimaveraRomana, un progetto di cittadinanza creativa.
Un percorso più che decennale di azioni, sperimentazioni, ricerca e formazione sviluppati come un filo dArianna attraverso le tante esperienze e relazioni costruite sul campo. Sono dialoghi dellagire e del pensare nel e tra gli eventi del reale, un pensiero - azione con cui si è cercato di indicare e tracciare delle strade di uscita da una situazione di apartheid intollerabile per qualsiasi Paese che intende dirsi democratico.

La data del 2008 è uno spartiacque importante di questo percorso. Il rogo, ancora oggi non riconosciuto come doloso, di Savorengo Ker, la casa autocostruita insieme ai Rom, linterruzione del percorso che si stava portando avanti sul superamento dei campi nomadi con il Prefetto Mosca, commissario straordinario per lemergenza nomadi, rimosso dallincarico, la conseguente lacerazione allinterno di Stalker/On, che proprio questo libro tenta di analizzare e ricomporre, sono fatti che resero a noi chiaro quello che i tanti arresti di Mafia Capitale tra dicembre 2014 e giugno 2015 hanno reso oggi evidente a tutti. Ovvero che limpossibilità di trovare una soluzione abitativa per i Rom a Roma non è solo il frutto di ignoranza, pregiudizio e razzismo diffusi in tutti gli strati della società, ma anche e soprattutto il frutto di quel coacervo di interessi politico mafiosi che hanno alimentato razzismo e xenofobia e fatto dei campi il più squallido e duraturo dispositivo di speculazione economica, mediatica e politica sulla pelle degli ultimi nella storia della nostra Repubblica.

Il libro testimonia lo svolgersi e levolvere dei nostri ragionamenti intorno allabitare dei Rom, ma in fondo di tutti noi, ragionamenti nati dallesperienza diretta tra le roulotte del Campo Boario, le baracche lungo il fiume, le baraccopoli storiche fino ad arrivare alla casa Savorengo Ker e al suo incendio, alloccupazione abitativa di Metropoliz, alla costruzione di un razzo per andare tutti sulla luna, in assenza di altre praticabili soluzioni.
Ci sono tante domande inevase, punti interrogativi che si sono andati via via affinando attraverso le esperienze vissute e che non sempre hanno trovato delle vere e proprie risposte. Domande che per anni hanno aleggiato intorno e nel dialogo tra noi e i Rom, domande con cui abbiamo provato a sgomberare il campo da pregiudizi, domande su cui abbiamo costruito una casa, domande che lhanno vista andare in fumo e che continuano a ronzare nelle nostre teste e ora tra queste pagine. Sono domande a cui non si potrà sottrarre chi dopo lo sfacelo di Mafia Capitale vorrà provare a confrontarsi con lurgenza di un superamento dei campi nomadi.
Vedendo in tv le immagini di giovanissime ragazze rom che ostentavano la pratica egoista del furto del superfluo a dimostrare di aver raggiunto lo stesso cinico individualismo consumista dei loro coetanei non rom, Giulia ha pensato che quelle ragazzine sono le stesse che, bambine, abbiamo visto trascinate via, allalba, dalle forze dellordine mentre piangevano per i libri di scuola e le bambole rimaste nelle macerie delle loro baracche demolite. Neanche il tempo di rifletterci su ed ecco apparire sulla stessa tv lultimo politicante di turno che, con un infantilismo ben più criminale, si fa intervistare su una ruspa minacciando sgomberi ovunque.

Il libro è formato da testi scritti in momenti diversi, a volte anche riscritti e rieditati a più mani per rispondere a diverse uscite editoriali, molti di questi sono apparsi nel Roma Time, il giornale di viaggio, iniziato con Campus Rom, stampato solo in fotocopia, che in sei numeri ha raccolto una gran mole di altri materiali come interviste, mappe, disegni, foto e che purtroppo per ragioni editoriali non possono essere tutti qui pubblicati.
Se oggi è possibile raccogliere questi materiali è soprattutto grazie al lavoro di Camilla Sanguinetti per SuiLettiDelFiume, Giulia Fiocca per Campus Rom, Ilaria Vasdeki per Foro Italico 531, Azzurra Muzzonigro per Savorengo Ker, Andrea Valentini e Maria Rocco per Metropoliz, Fabrizio Boni e Giorgio De Finis per i film fatti lungo tutto lo svolgersi di questo libro, Aldo Innocenzi che ci è sempre stato accanto con la sua telecamera, ai lavori di molti studenti italiani e stranieri, alle tesi di laurea di Anna Maiello, Cecilia Sgolacchia, Giacomo Zanelli, Leroy, la tesi di Master di Maria Di Maggio e Luisa Pirisi, alla presenza costante di Michele Carpani, Massimiliano Maiello, Margheritab Pisano, Riccardo Albani, Alessandro Saturno, Silvia Scaldaferri; ai consigli di don Bruno Nicolini, Marco Brazzoduro, Lucio Conte, Gianluca Staderini e ai tanti fotografi, giornalisti, artisti ed attivisti con cui abbiamo condiviso lavventura.

Vanno citati e ringraziati in particolare i Rom che sono in fondo i protagonisti e lenigma di questo lavoro. In ordine di apparizione: Aldo Hudorovich e Mirko Bogdan del Campo Boario; Meo Hamidovich per il campo di Castel Romano; Adriano per la baraccopoli del ponte della Magliana, Miriana Trajkovic e le sue figlie, Brena e Valentina, per via del Foro Italico 531, Najo e Senada Adzovic, Mirsad e Helma Sedjovic, Hakja Husovic, Bayram Hasimi, Nenad e Vesna Sedjovic, Klej Salkanovic e Susanna per Casilino 900. Davidino Bogdan che ci ha accompagnato sempre e dappertutto, forse il Rom che meglio conosce la situazione degli altri Rom di Roma per averla vissuta con noi a spasso per la città.

Il titolo Campus Rom, era il titolo del workshop internazionale realizzato tra Roma, Belgrado e Delft nel 2008, lo abbiamo scelto come titolo dellintera pubblicazione ad indicare come la nostra esperienza con i Rom abbia costituito un percorso di formazione e ricerca svolto attraverso un continuo agire territoriale. Un agire mai astratto e distante, anche se spesso visionario, animato e sospinto dal susseguirsi di drammatiche vicende che hanno riguardato il mondo rom, come sgomberi, leggi inique e progetti disumani, emergenze a cui abbiamo reagito essendo lì, testimoniando ma anche e soprattutto immaginando, pensando e realizzando insieme altre forme di dialogo e di convivenza. Unesperienza che nellinsieme tratteggia un modello didattico che speriamo sia di stimolo per il mondo universitario. Un campus nomade che si sposta ed opera direttamente corpo a corpo con la città, installandosi tra le baracche e le occupazioni a difendere i diritti delle persone, a sostenere le lotte di piccole comunità marginali, ma anche a condividere con quelle persone e quelle comunità speranze, idee, conoscenze così come semplici momenti conviviali, a produrre con loro spazi e relazioni reali prima ancora che fantasie architettoniche ed urbanistiche.

Alla fine di ogni capitolo abbiamo inserito delle "finestre" che aiutassero a percepire l'attrito con il terreno di azione, le tante voci con cui si è parlato, le diverse modalità con cui si è intervenuti: sono lettere indirizzate alle istituzioni, ulteriori scambi di domande e risposte tra gli studenti e i Rom, testi scritti in forma di comunicati stampa, di diario di bordo, di ragionamento sistemico. Una ultima appendice raccoglie invece dati e mappe sui Rom a Roma, elaborati all'interno della ricerca universitaria "Nomadismo e Città": una cronologia della loro presenza in città dal 1422, i dati dei censimenti e le mappe degli sgomberi che raccontano una geografia altrimenti difficilmente intellegibile. Chiude il tutto una bibliografia scritta in ordine cronologico per essere anchessa un racconto.

Nellinsieme il volume è una rielaborazione dei testi scritti durante lo svolgersi degli eventi, con quelle integrazioni e quei tagli necessari a rendere il testo più leggibile e per quanto possibile senza ripetizioni. Non abbiamo unificato luso dei vocaboli nomadi, rom e Rom, gaggè” e Gadjè”, romanes, romanì”, romané” il cui utilizzo, quasi sempre impreciso, testimonia il divenire linguistico e la molteplicità di voci di questo lungo viaggio.

Molti dei testi riportati nel libro sono stati scritti per la raccolta Roma Time che comprende 7 numeri usciti tra il 2007 e 2010:
01. Campus Rom
02. SuiLettiDelFiume
03. Triennale 2008
04. Foro Italico 531
05. Oltre i Campi
06. Casilino 900
07. Metropoliz.

Sugli argomenti trattati da questo libro sono stati girati numerosi video e film, si ricordano:

- Pranzo Boario, Video: Andrea Bassi, Montaggio: Andrea Bassi, Durata 30. Anno 1999.
- Stalker / Ararat, Video: Aldo Innocenzi, Francesco Careri, Andrea Bassi. Montaggio: Aldo Innocenzi Durata: 130. Anno: 1999- 2003
- Samudaripen. Video: Alex Valentino, Silvia Biagi, ellelab. Montaggio: Alex Valentino. Durata: 25. Anno: 2004.
- Milka. Video: Osama Abouelkhair, Matteo Fraterno. Montaggio: Paolo Mancinelli. Durata: 15. Anno: 2004.
- Sui letti del fiume. Video: Aldo Innocenzi. Montaggio: Aldo Innocenzi. Durata: 23. Anno: 2007
- ? Manifestazione Rom. Video: Aldo Innocenzi. Montaggio: Aldo Innocenzi. Durata: 13. Anno: 2008.
- Campo Boario. 8 anni nella città degli altri. Video: Andrea Bassi, Francesco Careri, Michela Franzoso, Aldo Innocenzi, Lorenzo Romito, Osama Abouelkhair. Montaggio: Michela Franzoso. Durata: 24.  2008.
- Rom to Roma_diario nomade. Regia: Giorgio de Finis. Fotografia: Beppe De Lucia. Montaggio: Stefano Muti. Durata: 120. Anno: 2008. Una produzione In iride sfoggio.
- Romanhi Chere. Video: Aldo Innocenzi, Cecilia Pirovano, Francesco Careri e Lorenzo Romito. Montaggio: Fabrizio Boni. Durata: 13. Anno: 2008.
- Cera una volta Savorengo-Ker, la Casa di Tutti. Regia: Fabrizio Boni e Giorgio de Finis. Montaggio: Daniel Mark Miller. Durata: 60. Anno: 2009. Una produzione In iride sfoggio.
- Appunti dal G.R.A. Regia: Giorgio de Finis. Fotografia: Giorgio de Finis, Fabrizio Boni, Beppe De Lucia. Montaggio: Daniel Mark Miller. Durata: 60. Anno: 2009. Una produzione In iride sfoggio.
- Space Metropoliz. Regia Fabrizio Boni e Giorgio de Finis, Fotografia Fabrizio Boni, Donatello Conti, Giorgio de Finis Beppe De Lucia, Antonio Di Domenico. Montaggio Fabrizio Boni, Chiara Horn, Valentina Romano. Durata 100. Anno 2013. Una coproduzione IRIDA Produzioni e INSIDE Productions.

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