CORSO DI ARTI CIVICHE 2020
come vedete dalla mappa a sinistra dove sono riportati tutti i corsi fatti dal 2006 a oggi, di solito il corso ha una struttura peripatetica ma quest'anno di Covid 19, si svolge in modalità telematica sperando in una camminata di tre-quattro giorni a giugno o luglio, a Roma ovest verso il mare..
Abbiamo in comune una mappa google maps, dove su diversi layer abbiamo iniziato ad inserire i progetti in corso: le nostre case (testi, pensieri, immagini di come stanno cambiando), i nostri vicini (relazioni conflittuali, conviviali, azioni condominiali, solidarietà, nuovi servizi attivati), i percorsi che ci sono consentiti (quello che abbiamo camminato dall'inizio della quarantena), dei materiali didattici (libri, film..), esplorazione in vista della deriva finale (luoghi in cui vorremmo passare tra Mattatoio e Fregene).
Per gli studenti di Roma Tre i materiali sono su moodle, e le videolezioni su teams (arti civiche 2020, pass: wiakrc5 ) con le credenziali che avete avuto quando vi siete iscritti su gomp.
il gruppo facebook in cui vedere i risultati è https://www.facebook.com/groups/articiviche2020/
PROGRAMMA UFFICIALE
Lo studio propone un'esperienza di un'analisi fenomenologica dell'attuale città attraverso un approccio relazionale, artistico e transdisciplinare.
Nei primi giorni del corso ci sarà una fase introduttiva sul rapporto tra arti e città, tra arti e nomadismo, sulle pratiche condotte da Francesco Careri insieme a Stalker a Roma negli ultimi venti anni. In seguito si avvierà la fase peripatetica, attraverso delle lunghe camminate senza meta, con l'intento di perdersi coscientemente nella città. In questa fase ci saranno alcune regole da seguire: non si cammina nei marciapiedi né nell'asfalto; non si può mai tornare indietro; non si crede nella proprietà privata; ma soprattutto: chi perde tempo guadagna spazio. Si cercherà di stare alle spalle della città costruita, lungo i margini ed i confini, per ricostruire un filo unitario ai frammenti di città separate in cui viviamo. Ma si procederà in modo strabico, verso una meta e verso ciò che lo distoglie dalla meta, disponendosi agli incidenti di percorso, alla possibilità di inciampare e di sbagliare strada. Si cercherà di prendere la città di sorpresa, in modo indiretto, laterale, ludico, non funzionale, di inciampare in territori inesplorati dove nascono nuovi interrogativi. Si chiederà agli studenti di provare a guardare la realtà “con la testa sotto le gambe”, di ribaltare i punti di vista, di produrre luoghi attraverso le proprie azioni, di trasformare insieme agli abitanti i propri spazi di vita, con interventi materiali ed immateriali, di trovare delle modalità inedite con cui raccontarli.
TESTI ADOTTATI
Testi adottati:
- FRANCESCO CARERI, WALKSCAPES. EL ANDAR COMO PRÀCTICA ESTÉTICA / WALKING AS AN AESTHETIC PRACTICE, EDITORIAL GUSTAVO GILI, BARCELLONA 2002, TRAD IT. WALKSCAPES. IL CAMMINARE COME PRATICA ESTETICA, EINAUDI, TORIMO 2006.
- BRUCE CHATWIN, THE SONGLINES (1987), TRAD. IT. LE VIE DEI CANTI, ADELPHI, MILANO, 1988
PROGRAMMA UFFICIALE
Lo studio propone un'esperienza di un'analisi fenomenologica dell'attuale città attraverso un approccio relazionale, artistico e transdisciplinare.
PROGRAMMA
L’obiettivo del corso è l’esplorazione e la riappropriazione della città attraverso le arti. Si svolgerà interamente nello spazio urbano impiegando camminate, azioni performative, installazioni. Il Corso insegna a perdersi, a riconoscere l’arte della scoperta, dell’incontro con l’Altro, della trasformazione. Propone il camminare come modalità di ricerca, ha l’intento di riattivare negli studenti e negli abitanti le loro innate capacità di trasformazione creativa dello spazio in cui abitano, di ricordargli che hanno un corpo e dei desideri con cui lo possono modificare.Nei primi giorni del corso ci sarà una fase introduttiva sul rapporto tra arti e città, tra arti e nomadismo, sulle pratiche condotte da Francesco Careri insieme a Stalker a Roma negli ultimi venti anni. In seguito si avvierà la fase peripatetica, attraverso delle lunghe camminate senza meta, con l'intento di perdersi coscientemente nella città. In questa fase ci saranno alcune regole da seguire: non si cammina nei marciapiedi né nell'asfalto; non si può mai tornare indietro; non si crede nella proprietà privata; ma soprattutto: chi perde tempo guadagna spazio. Si cercherà di stare alle spalle della città costruita, lungo i margini ed i confini, per ricostruire un filo unitario ai frammenti di città separate in cui viviamo. Ma si procederà in modo strabico, verso una meta e verso ciò che lo distoglie dalla meta, disponendosi agli incidenti di percorso, alla possibilità di inciampare e di sbagliare strada. Si cercherà di prendere la città di sorpresa, in modo indiretto, laterale, ludico, non funzionale, di inciampare in territori inesplorati dove nascono nuovi interrogativi. Si chiederà agli studenti di provare a guardare la realtà “con la testa sotto le gambe”, di ribaltare i punti di vista, di produrre luoghi attraverso le proprie azioni, di trasformare insieme agli abitanti i propri spazi di vita, con interventi materiali ed immateriali, di trovare delle modalità inedite con cui raccontarli.
TESTI ADOTTATI
Testi adottati:
- FRANCESCO CARERI, WALKSCAPES. EL ANDAR COMO PRÀCTICA ESTÉTICA / WALKING AS AN AESTHETIC PRACTICE, EDITORIAL GUSTAVO GILI, BARCELLONA 2002, TRAD IT. WALKSCAPES. IL CAMMINARE COME PRATICA ESTETICA, EINAUDI, TORIMO 2006.
- BRUCE CHATWIN, THE SONGLINES (1987), TRAD. IT. LE VIE DEI CANTI, ADELPHI, MILANO, 1988
MODALITÀ EROGAZIONE
E' un corso interamente peripatetico organizzato in camminate di esplorazione urbana, con l'intento di perdersi coscientemente nella città, attraverso alcune regole: non si cammina nei marciapiedi né nell'asfalto; non si può mai tornare indietro; chi perde tempo guadagna spazio. Il corso è a numero chiuso per 25 studenti selezionati in base ad una lettera di motivazioni mandata al docente per mail
MODALITÀ FREQUENZA
si richiede la frequenza ad almeno il 75% delle lezioni
MODALITÀ VALUTAZIONE
Il corso si conclude con un esame attraverso la realizzazione di un opera. Le modalità saranno decise alla fine in base al tipo di spazi attraversati e all'esperienza vissuta. Saranno organizzate delle azioni di riterritorializzazione del sapere attraverso mostre, momenti conviviali, presentazione dei lavori. L’esame finale è una verifica dell’esperienza comune e dell’apprendimento individuale avvenuto durante il corso. Saranno valutate la qualità della partecipazione al corso e alle camminate, gli interventi e le azioni di trasformazione territoriale, la qualità dei materiali di postproduzione, l’originalità e la coerenza del lavoro di sintesi estetica.
Nessun commento:
Posta un commento